Il ministero della Salute italiano ha recentemente inserito i prodotti ad uso orale a base di CBD (estratto di cannabis) nel testo unico sugli stupefacenti, nonostante una sentenza opposta della Corte di giustizia europea e le critiche di esperti e associazioni di pazienti.
La decisione del ministero ha suscitato polemiche, in quanto molti esperti sostengono che il CBD non abbia effetti psicotropi e che sia quindi da considerare una sostanza sicura. La Corte di giustizia europea, nella sentenza del novembre 2020, aveva stabilito che il CBD non può essere considerato uno stupefacente, in quanto non possiede proprietà psicoattive.
Il ministero della Salute ha giustificato la propria decisione sostenendo che il CBD può comunque avere effetti negativi sulla salute, soprattutto se assunto in dosi elevate. Inoltre, il ministero ha sottolineato che il CBD è spesso associato ad altre sostanze psicotrope, come il THC, e che quindi è necessario cautelarsi.
La decisione del ministero della Salute è stata criticata anche da alcune associazioni di pazienti, che hanno lamentato la difficoltà di accedere ai prodotti a base di CBD, che hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento di alcune patologie, come l'epilessia e il dolore cronico.
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