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Il cambiamento climatico è stato un tema importante nelle elezioni statunitensi del 2020. Perché è passato in secondo piano nel 2024?

In vista delle elezioni presidenziali del 5 novembre 2024, il cambiamento climatico, un tema centrale nelle elezioni del 2020, sembra aver perso la sua priorità nel dibattito elettorale statunitense. Mentre i candidati, la vicepresidente Kamala Harris e l'ex presidente Donald Trump, si preparano a confrontarsi, l'attenzione è rivolta principalmente a questioni economiche, all'immigrazione e alla politica estera.

Recenti sondaggi mostrano che solo il 37% degli elettori considera il cambiamento climatico "molto importante" per il loro voto, un calo significativo rispetto al 2020. Questo shift è stato accentuato dai devastanti eventi climatici che hanno colpito gli Stati Uniti, come l'uragano Helene, che ha causato oltre 220 vittime e danni ingenti, ma che non hanno catalizzato il dibattito elettorale come ci si sarebbe aspettato.


Kamala Harris, che sta cercando di essere eletta alla presidenza dopo aver servito come vicepresidente, ha menzionato brevemente la transizione dai combustibili fossili e l'importanza di creare posti di lavoro verdi. Tuttavia, le sue affermazioni sono state vaghe e non hanno fornito un piano concreto su come affrontare la crisi climatica. Durante un comizio in Wisconsin, ha elogiato i giovani elettori per il loro impegno nella lotta contro la crisi climatica, ma ha evitato di approfondire le misure specifiche che intende adottare.

Dall'altra parte, Donald Trump e il suo compagno di corsa JD Vance continuano a minimizzare l'importanza del cambiamento climatico, definendolo una "truffa" e promettendo di smantellare le normative attuali in materia di clima. La piattaforma repubblicana non menziona affatto il cambiamento climatico, e Trump ha ripetutamente sottolineato la necessità di aumentare la produzione di petrolio e gas per abbattere i costi energetici.


L'impatto del cambiamento climatico è particolarmente sentito tra i giovani elettori, che segnalano la questione come una delle loro principali preoccupazioni. Tuttavia, anche tra questi gruppi, la mancanza di proposte concrete da parte di Harris ha portato a frustrazioni, con richieste di un piano climatico più robusto e di un impegno su questioni come l'embargo sulle armi.

Con la COP29 in programma a Baku poco dopo le elezioni, il momento per un'azione globale sul clima non potrebbe essere più critico. Tuttavia, finora, né Harris né Trump hanno saputo capitalizzare su questa urgenza nel loro discorso elettorale.


In sintesi, mentre il cambiamento climatico continua a rappresentare una minaccia crescente, le elezioni del 2024 sembrano focalizzarsi su temi che colpiscono più direttamente il quotidiano degli elettori. La sfida per i candidati sarà capire come reintegrare questo tema urgente nel dibattito politico e soddisfare le aspettative di un elettorato sempre più consapevole e preoccupato per il futuro del pianeta.


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